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La visione di Occhiolino determina in modo rigoroso il tipo di libri che pubblica e gli obiettivi che si pone, il primo e più importante dei quali

è stimolare la progettualità. E in quest’ottica, le diverse pubblicazioni nascono per definizione come adatti a bambine e bambini, senza distinzioni di genere, poiché la progettualità non ha sesso, non c’è

una progettualità per le femmine e una per i maschi.

Scriviamo progettualità e non creatività perché stimolare la creatività nell’uso comune viene intesa come una sollecitazione della fantasia, mentre stimolare la progettualità vuol dire imparare a progettare, cioè a esprimere la propria creatività manipolando vincoli e regole.

La differenza non è sottile: con la progettualità non solo sogniamo,

ma cerchiamo il modo di realizzare quel sogno, ed è con questa dinamica che si può costruire un percorso di libertà soggettivo e comunitario.

In Occhiolino il principio di stimolazione della progettualità passa dalla teoria alla pratica attraverso quattro parole: leggere, fare, osservare e raccontare, che sono il suo abito. Ma per muoverci con precisione

al suo interno dobbiamo mettere a fuoco le due parole centrali: fare

e osservare. Parole che prendono corpo e voce in due collane editoriali editoriali: Orsi – fare – e Falchetti – osservare – per dire che prima si opera su un piano di lavoro orizzontale e poi, come attenti falchetti, ci si alza dal piano per avere una visione più ampia della realtà.

Gli Orsi sono libri-gioco dove la narrazione conduce ai SuperPezzi, che sono segni fisicamente staccabili dal libro e che consentono

di ricostruire le immagini della sua storia o inventarne altre creando nuove storie. I SuperPezzi sono pennellate, linee, punti o segni diversi e variopinti che non possono subire trasformazioni di alcun tipo,

ma ognuno dei quali è come un ingrediente utile per molte ricette.

Un singolo segno potrà far parte di diverse figure e il percorso che si compie nella composizione con i SuperPezzi va dal segno astratto alla figura, che è parte della realtà. L’idea che sta alla base di questa collana è imparare a progettare con i segni: grandi o piccoli mettono in gioco la propria creatività combinando o sovrapponendo quei vincoli per comporre qualcosa.

Nei Falchetti, invece, il percorso che si compie è al contrario: si parte da qualcosa di reale, un sacchetto di carta o una corteccia, per trasportarlo in un mondo astratto o fantastico. I Falchetti sono albi illustrati che, dopo aver creato una nuvola affabulatoria tra immagini

e parole, devono farla “atterrare” nel reale attraverso un’attività. Questo “atterraggio” è consentito dalle PagineNascoste. Si tratta di pagine

ad ante, il cui contenuto non è visibile sfogliando il libro: sono come uno scrigno che, una volta aperto, invita a sviluppare attività laboratoriali intorno al tema dell’albo. Qui lo stimolo a progettare attraversa tre stadi: parte dal suggerire un elemento preso dalla realtà, per esempio un filo d’erba o una foglia, che diventa un vincolo

da manipolare per elevarlo a elemento fantastico nell’albo illustrato,

e che infine può essere riportato alla realtà – laboratoriale – con l’aiuto delle PagineNascoste.

Mauro Bellei unisce alla professione di architetto la passione per l’editoria, dall’autoproduzione all’editoria industriale, passando attraverso l’esperienza del libro d’artista. Le sue attività progettuali prendono il via da sperimentazioni scenografiche teatrali e si sviluppano intrecciando opere di design

e architettura. Alcuni di questi lavori sono raccolti nel Progetto dello scoiattolo (Corraini, Mantova 2011). Bussa al mondo dell’infanzia nel 2000

con il progetto Blocco Balocco, una collezione di attrezzature per lo sviluppo psicomotorio dei bambini. I suoi giochi didattici sono visibili

su accipicchiadesign.eu e catalogati in Accipicchiadesign (Unoquasidue, Bologna 2013). Nel 2016 fonda Occhiolino Edizioni.

Redazione: Chiara Lambertini   Video: Gisella Gaspari   Sito web: Paola Bellei   Traduzioni: Timothy Trevor-Briscoe   Ufficio stampa: Maddalena Lucarelli

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